Presentato ufficialmente in occasione di Eima 2022 in versione “bassa velocità”, orientata all’agricolo, il motore Agco Power “Core 75” ha recentemente esordito anche in versione industriale “alta velocità” erogante una potenza nominale di 335 cavalli
Il marchio Agco Power connota i motori diesel costruiti dal gruppo Agco che equipaggiano i trattori Fendt, Massey Ferguson e Valtra ereditando competenze e strutture che furono in appannaggio dapprima al marchio finlandese Valmet e poi a Sisu Diesel. Non a caso la sede e il quartier generale della divisione sono ubicati in Finlandia, a Linnavuori, stabilimento che da 81 anni a questa parte produce motori diesel famosi nel Mondo soprattutto per la loro affidabilità e disponibili fino a ieri in sette configurazioni architettoniche comprese fra i tre e i sette cilindri per cubature comprese fra i tre litri e 300 centimetri cubi e potenze massime oscillanti fra i 90 e i 340 chilowatt, circa 120 e 460 cavalli.
Potenze tra i 140 e 340 cavalli
A tali unità sul finire dello scorso anno si è poi aggiunta la nuova famiglia “Core 75”, progettata per equipaggiare i trattori di media e alta potenza del gruppo aventi potenze nominali comprese fra i 140 e i 340 cavalli circa erogate in un’ottica di massima tutela ambientale. Non a caso i motori sono aperti alla possibilità di essere alimentati, previ i necessari interventi di modifica, oltre che con il classico gasolio anche con combustibili a basse emissioni di derivazione non fossile quali, per esempio, i gasoli “Hvo” ottenuti da oli e grassi vegetali oltre che da scarti biologici, l’etanolo, il metanolo, il biogas o l’idrogeno.
Secondo Agco Power i nuovi motori si inseriscono inoltre fra i diesel più puliti al Mondo grazie a emissioni dei particolati e degli ossidi di azoto ridotte a una frazione dei livelli di emissione di dieci anni fa. La nuova famiglia va precisato che nulla condivide con i precedenti propulsori, tant’è che si propone con canne da 110 millimetri di alesaggio e 132 di corsa anziché con i classici rapporti Agco Power da 108 per 134 o da 111 per 145 risultando organizzata sulla base di un’architettura a sei cilindri in linea e di una cilindrata totale di sette litri e 500 centimetri cubi.
Progettato leggero e compatto
La progettazione è inoltre stata sviluppata in un’ottica di minimizzazione dei componenti accessori per compattare al massimo masse e dimensioni aumentando nel contempo l’affidabilità dei propulsori, obiettivo che a livello agricolo è stato perseguito anche con una serie di motori denominata “a bassa velocità” proponendosi, come di tradizione Agco Power, con regimi di rotazione quanto mai contenuti.
La potenza nominale di 300 cavalli circa fra i mille e 500 e i mille e 700 giri e la coppia massima di mille e 450 newtonmetro a mille e 300 giri, valore che viene però avvicinato già a soli 700 giri/motore. A giovarsi di tale impostazione ovviamente l’affidabilità meccanica e i consumi, con quelli specifici dichiarati che si attestano attorno ai 138 grammi di gasolio per cavallo/ora. A tale prestazione molto concorre la bassa percentuale di riciclo dei gas di scarico sull’aspirazione in quanto l’emissionamento in stage V è di fatto affidato a un sistema di filtri doc+dpf operanti in tandem con un sistema di post trattamento di tipo scr.
Lo stesso impianto equipaggia peraltro anche le nuove versioni dei motori “Core 75” destinate all’industria e definite ad “Alta velocità”. In questo caso il regime di rotazione nominale sale a due mila e cento giri a fronte di una potenza nominale di 335 cavalli e con un picco di coppia che tocca i mille e 500 giri. Nelle intenzioni Agro Power i nuovi “Core 75” saranno resi disponibili sul mercato globale quali vettori per macchine industriali e gen set e quindi su di loro molto conta il Gruppo per incrementare l’attuale sua produzione globale di oltre cento mila motori/anno realizzata oltre nel già citato stabilimento di Linnavuori anche in Cina, a Changzhou, in Brasile, a Mogi das Crizes e in Argentina, a General Rodriguez.
Agco Power “Core 75” a confronto con i concorrenti
In tabella un sintetico confronto fra i nuovi motori Agco Power “Core 75” in versione “bassa velocità” e i motori Agco Power “7.4 L Hd” al momento usati dallo stesso gruppo Agco per motorizzare i trattori Massey Ferguson e Valtra di alta potenza. In tabella anche i più diffusi motori da 300 cavalli di potenza proposti dalla concorrenza e utilizzati per muovere i trattori agricoli. Accettando che in tale fascia si inseriscano potenze massime comprese fra i 285 e i 315 cavalli, un delta del cinque per cento in più e in meno, accade che siano sei i marchi presenti con soluzioni propulsive adeguate, tutti mediante unità caratterizzate da architetture a sei cilindri in linea.
Sicuramente risulta un po’ “osé” mettere a confronto motori da poco più di sei litri di cubatura con propulsori di cilindrata superiore ai sette litri e mezzo, ma questa è la realtà più frequente che oggi si presenta sul mercato nell’ambito di tale taratura. Ambito che Agco Power ha approcciato con un motore ben allineato per caratteristiche progettuali e prestazionali alle necessità del comparto trattoristico. Salta subito all’occhio in primis la cubatura generosa dell’unità.
Gli oltre sette litri e mezzo si pongono a metà strada tra i più compatti motori del segmento analizzato, costituiti dai Deutz “Tcd” da sei litri e uno e dagli Fpt Industrial “N67” da sei litri e sette avvicinandosi alle cubature dei Deutz “Ttcd” da sette litri e otto. Una cilindrata che riprende peraltro i livelli proposti da altri propulsori avanzati nel settore dal Marchio, i “7.4 Hd”. Seconda caratteristica che molto orienta il motore all’agricolo il regime nominale contenuto, mille 700 giri. Regime che definisce la velocità media del pistone più bassa della categoria, sette metri secondi e mezzo e che incide anche sull’erogazione di coppia.
Quest’ultima tocca i mille e 450 newtonmetro in valore attaccando già a mille 200 giri al minuto per poi rimanere costante fino a mille 400 giri. Solo cento giri più sopra attacca poi la potenza massima che rimane costante fino a regime nominale. Curve di coppia e potenza estremamente piatte quindi, adatte per rispondere alle esigenze di erogazione richieste nelle lavorazioni gravose in campo. Le stesse caratteristiche limitano però la riserva di coppia e l’arco di utilizzo, la prima stallata al 16 per cento e il secondo ai 500 giri, il più basso tra i motori considerati. Tali parametri sono però meno importanti oggi di un tempo causa la presenza generalizzata in questa classe di potenza di trasmissioni cvt o di powershift robotizzati.
Che l’unità sia stata pensata per girare “basso” è poi confermato anche dai parametri specifici. La potenza specifica rimane di poco più in basso rispetto ai competitor con 40 cavalli/litro circa, mentre la coppia specifica tocca i 192 newtonmetro per litro. Le pressioni medie teoriche riconfermano invece la vigoria dell’unità e l’efficienza raggiunta in termini di rendimenti nella taratura proposta, con una “pme” che grazie all’attacco a mille 500 giri della potenza massima tocca i 23 bar e sette. Guardando alle dimensioni infine rimane evidente che la maggiore cubatura del propulsore si faccia sentire a livello di volume, di poco inferiore al metro cubo e superato solo dai Deutz “7.8”. Le ottime prestazioni permettono però a “Core 75” di ben difendersi in termini di densità di potenza, con un rapporto potenza/volume di 310 cavalli metro/cubo che supera quanto proposto dal più compatto John Deere “Pss 6.8L”. Bene anche il rapporto peso/potenza che premia “N67” di Fpt Industrial, sotto i due chili/cavallo, risultando però allineato in valore alla media di motori considerati con circa due chili e 400 grammi per cavallo.
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Titolo: Agco Power “Core 75”, un motore oltre l’agricolo
Autore: Redazione